La Chiesa è il grembo di Dio in cui ci genera come suoi figli – Lunedì della II settimana di Pasqua

La Chiesa è il grembo di Dio in cui ci genera come suoi figli – Lunedì della II settimana di Pasqua

16 Aprile 2023 0 Di Pasquale Giordano

Lunedì della II settimana di Pasqua

At 4,23-31   Sal 2  


Dio onnipotente,

a noi che, rinnovati dai sacramenti pasquali,

abbiamo abbandonato la somiglianza con il primo uomo,

concedi di essere conformati alla tua immagine di creatore.

Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,

e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.


Dagli Atti degli Apostoli (At 4,23-31)

Terminata la preghiera, tutti furono colmati di Spirito Santo e proclamavano la parola di Dio con franchezza.

In quei giorni, rimessi in libertà, Pietro e Giovanni andarono dai loro fratelli e riferirono quanto avevano detto loro i capi dei sacerdoti e gli anziani.

Quando udirono questo, tutti insieme innalzarono la loro voce a Dio dicendo: «Signore, tu che hai creato il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano, tu che, per mezzo dello Spirito Santo, dicesti per bocca del nostro padre, il tuo servo Davide: “Perché le nazioni si agitarono e i popoli tramarono cose vane? Si sollevarono i re della terra e i prìncipi si allearono insieme contro il Signore e contro il suo Cristo”; davvero in questa città Erode e Ponzio Pilato, con le nazioni e i popoli d’Israele, si sono alleati contro il tuo santo servo Gesù, che tu hai consacrato, per compiere ciò che la tua mano e la tua volontà avevano deciso che avvenisse. E ora, Signore, volgi lo sguardo alle loro minacce e concedi ai tuoi servi di proclamare con tutta franchezza la tua parola, stendendo la tua mano affinché si compiano guarigioni, segni e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù».

Quand’ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano radunati tremò e tutti furono colmati di Spirito Santo e proclamavano la parola di Dio con franchezza.

A servizio della volontà di Dio

Dopo essere stati liberati, Pietro e Giovanni riferiscono alla comunità la loro esperienza. Questo avviene in un contesto di preghiera che si eleva dalla Chiesa con un’unica voce. La comunità prega unanime e concorde. La supplica è rivolta al Signore, creatore del mondo che governa la storia con mano potente. Alla luce del Sal 2 è letta la vicenda della passione di Gesù Cristo, che le autorità hanno messo a morte ma che Dio ha risuscitato. Nella Pasqua si è compiuto il disegno sapiente di Dio e si è manifestata la sua potenza contro la quale nulla ha potuto fare il male ordito dagli uomini. La Chiesa, riconoscendo nella sua storia il replicarsi del medesimo conflitto, invoca con Cristo lo Spirito santo, per fronteggiare e vincere le ostilità del male. La fede della comunità si poggia sull’evento della risurrezione di Cristo. Come Dio, per mezzo dello Spirito ha risuscitato Gesù, liberandolo dai vincoli della morte, così lo Spirito Santo, donato ai Cristi(ani) li renderà capaci di portare la Parola dovunque affinché Essa possa compiere ancora guarigioni, segni e prodigi. Segno che la preghiera stessa è mossa dallo Spirito di Gesù che parla nella Chiesa è il fatto che i credenti non pregano semplicemente per sé di essere liberati dalla persecuzione, ma, come Gesù nel Getsemani, invocano su di sé l’aiuto di Dio per portare avanti la sua opera e annunciare il Vangelo con “franchezza”, ovvero con coraggio. Questo sentimento si differenzia dalla temerarietà perché non s’intende portare a termine orgogliosamente e ostinatamente un proprio progetto, ma si offre la propria disponibilità con responsabilità e mettersi a servizio della volontà divina.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 3,1-8

Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio.

Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio».

Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».

Nicodemo è un uomo in ricerca che non si accontenta della conoscenza che possiede. Va di notte da Gesù per conoscerlo meglio, per studiarlo! Nicodemo è un vero sapiente perché, partendo da ciò che osserva, ne vuole cogliere il senso. Così ha visto o ha saputo dei segni compiuti da Gesù, ha intuito che viene da Dio, perciò vuole sapere quale sia la sua prospettiva e i suoi obiettivi. Nicodemo insegna da una parte a non chiuderci nei nostri schemi mentali e a non selezionare le persone, e il loro valore, in base alle nostre convinzioni, dall’altra a verificare l’idea che ci facciamo nella mente di loro cercando l’incontro e il dialogo. Questo vale anche per la nostra fede e per il nostro rapporto con Dio. Solo attraverso una relazione dialogica possiamo passare dall’immaginazione al conoscere e sperimentare la realtà. Tuttavia, la nostra conoscenza non esaurisce la verità, non riesce a comprenderla per intero. Davanti ad una persona che cataloghiamo secondo i nostri giudizi, dovremmo avere l’umiltà di riconoscere che è molto più ciò che le appartiene piuttosto che quello che riesco a cogliere di lei.

Conoscere Gesù significa rinascere con Lui per diventare creature generate dallo Spirito. Tutti abbiamo ricevuto attraverso i nostri genitori la vita biologica, ovvero siamo stati generati dalla carne. La carne indica la vita naturale con le sue bellezze ma anche con i suoi limiti e fragilità. Gesù dalla croce ci dona lo Spirito e ci battezza in esso perché diventiamo figli di Dio. Generati dallo Spirito Santo diventiamo creature spirituali. La vita nello Spirito non esclude quella nella carne, al contrario è il suo compimento. Lo Spirito Santo ci fa rinascere come creature che vivono l’esistenza non solamente soddisfacendo i bisogni legati alla carne ma seguendo gl’impulsi dello Spirito che spinge ad amare i fratelli facendo dono della nostra vita.


Signore Gesù, che di notte hai accolto Nicodemo e lo hai introdotto nel grande progetto di Dio di rigenerarci come suoi figli mediante il battesimo, aiutami a riconoscere nei segni della vita quotidiana l’azione dello Spirito Santo. La tua misericordia sia l’acqua che purifica il mio cuore dal peccato commesso per la fragilità della condizione umana. Il tuo Spirito faccia risplendere sul mio volto la gloria dei figli di Dio. La tua parola apra il mio cuore ad aspirare ai desideri grandi per non accontentarmi solamente di soddisfare i bisogni della carne. Donami la fede necessaria per rimanere nel grembo della Chiesa e di esserle grata perché Tu me l’hai donata come Madre e Maestra.