Giovanni Battista umile lampada dalla quale risplende nel mondo la Luce di Dio – Feria propria del 2 Gennaio – Santi Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno

Giovanni Battista umile lampada dalla quale risplende nel mondo la Luce di Dio – Feria propria del 2 Gennaio – Santi Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno

2 Gennaio 2023 0 Di Pasquale Giordano

Feria propria del 2 Gennaio – Santi Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno

1Gv 2,22-28   Sal 97

  

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,19-28)

Dopo di me verrà uno che è prima di me.

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».

Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».

Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Giovanni Battista umile lampada dalla quale risplende nel mondo la Luce di Dio

Tutti i vangeli fanno precedere il racconto della missione di Gesù da quello il cui protagonista è Giovanni, chiamato il Battista perché battezzava sulle sponde del Giordano. L’immersione nell’acqua era un rituale già usato in alcune comunità, soprattutto quella di Qumran, poco distante dal luogo dove battezzava Giovanni. Il significato era penitenziale, ci si purificava per essere degni di incontrare il Signore che stava per venire. Come ogni figura profetica, anche il Battista non richiama tanto al rispetto formale delle regole etiche e religiose quanto invece alla relazione con Colui che supera tutti in dignità perché è il Signore. Con umiltà riconosce che la sua missione non è autoreferenziale, non ha la presunzione di dimostrare a Dio, alle autorità o alla gente chi sia. Lui è solo la voce che annuncia l’imminente avvento del Signore ed esorta ad accoglierlo. Il Battista indica presente Colui che Dio ci dona, la sua Benedizione. Per accoglierla abbiamo bisogno di assumere come lui un atteggiamento di umiltà e di servizio. C’è un altro battesimo a cui siamo chiamati, quello dell’unione intima con Gesù nella sua passione e morte per vivere da risorti insieme con Lui. La benedizione di Dio diventa realtà se la facciamo fruttificare in opere di carità operosa.

Uniti a Lui, possiamo essere lampada che permette alla luce di Dio di brillare e indicare all’uomo la via della vita.

Signore Gesù, la voce del Battista mi aiuta a distogliere lo sguardo da tutto quello che è superfluo e passeggero e a concentrarlo su di me e su di te. Anche io mi sento interpellato dalla domanda che gli fu rivolta: cosa dici di te stesso? Chi sei e chi vuoi diventare? Se guardo gli altri so chi non sono, se guardo Te conosco quello che sono chiamato a diventare: figlio di Dio!