Il sangue di Cristo e dei martiri, seme di nuovi cristiani – SANTO STEFANO

Il sangue di Cristo e dei martiri, seme di nuovi cristiani – SANTO STEFANO

26 Dicembre 2022 0 Di Pasquale Giordano

SANTO STEFANO

At 6,8-12;7,54-60   Sal 30

  

+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 10,17-22)

Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:

«Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.

Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.

Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».

Il sangue di Cristo e dei martiri, seme di nuovi cristiani

Parlando ai suoi discepoli, Gesù anticipa quello che accadrà nel loro servizio al Vangelo. È alquanto singolare che il maestro non cerchi di convincere i suoi seguaci ad aderire a lui prospettando scenari favolosi e attraenti. Al contrario, sembra quasi che li voglia scoraggiare. In realtà Gesù vuole sgomberare il campo dagli equivoci. «Guardatevi dagli uomini» – dice – «perché vi consegneranno ai tribunali», perché siete di Cristo. I discepoli non devono scandalizzarsi se soffrono ingiustizie, calunnie, giudizi e questo proprio da coloro ai quali si è offerto un servizio o si è fatto del bene. Quanto più il bene si fa per amore, anche se viene frainteso e si trasforma in accusa, tanto più diventa eloquente ed efficace perché solo l’amore ci salva dalla spirale della violenza. Lo Spirito Santo li ispirerà nel parlare la lingua della speranza e della carità, che si oppone a quello delle accuse e dei giudizi. 

La perseveranza nella carità, sostenuta dalla piena fiducia nell’amore di Dio, ci salva dal pericolo di essere avviluppati dalle maglie mortifere dell’egoismo e dell’individualismo. Il Figlio di Dio, diventando uomo, ha portato la luce che illumina le tenebre del mondo spesso dominato dal male, che contrappone gli uni agli altri. Essi, accecati dal peccato, non si riconoscono consanguinei ma estranei o addirittura nemici da eliminare. Gesù, luce del mondo, viene a rischiarare chi vive e subisce queste tenebre, offrendo loro il dono dello Spirito Santo. Chi fa agire e parlare lo Spirito in se stesso, diviene luce che il mondo non potrà mai spegnere.

Signore Gesù, le bende che ti hanno avvolto alla tua nascita e la mangiatoia in cui sei stato adagiato sono il segno profetico del dono che hai fatto della tua vita quando, morendo sulla croce, hai pregato per noi peccatori al fine di riconciliarci con Dio e tra di noi. Il tuo martirio, iniziato nel grembo della Vergine Maria, assumendo la nostra umana condizione precaria, e compiuto tra le braccia della croce, dove ti sei fatto carico dei nostri peccati, è diventato seme che ha fruttificato nella vita di Stefano e degli altri tuoi discepoli. Fa che anche noi sul loro esempio non ci lasciamo prendere dalla paura nell’ora della prova ma in ogni circostanza possiamo rendere testimonianza ed essere trasparenza del tuo amore grande e misericordioso. Donaci il tuo Spirito perché con la vita tutta intera, più che con le sole parole, possiamo narrare la tua bontà ed essere comunicatori della tua benedizione.

DGA513379 Martyrdom of St Stephen, division of Martinengo Altarpiece by Lorenzo Lotto (1480 circa- 1556), oil on panel, 51×97 cm, circa 1516; (add.info.: Martyrdom of St Stephen, division of the Martinengo Altarpiece, ca 1516, by Lorenzo Lotto (1480 ca- 1556), oil on panel, 51×97 cm. Artwork-location: Bergamo, Pinacoteca Dell’Accademia Carrara (Art Gallery, Paintings)); De Agostini Picture Library / A. de Gregorio; FRENCH PUBLISHING RIGHTS NOT AVAILABLE; out of copyright