La Parola di Dio è sorgente creativa della Carità – Martedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

La Parola di Dio è sorgente creativa della Carità – Martedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

5 Ottobre 2021 0 Di Pasquale Giordano

Martedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

Gio 3,1-10   Sal 129  

+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 10,38-42

Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.

Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.

Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

La Parola di Dio è sorgente creativa della Carità

Un inno allo Spirito Santo lo chiama «dolce ospite dell’anima». Anche Gesù fu ospitato da Marta che lo accolse nella sua casa mentre era in cammino. Dio bussa alla porta del nostro cuore in attesa che gliela apriamo in modo da essere accolto. Le due sorelle, Marta e Maria, incarnano due modelli di accoglienza. La prima si affanna e si preoccupa di tante cose ma sembra perdere di vista l’essenziale, mentre la seconda centra la sua attenzione sulla Parola di Dio. A volte l’esperienza del servizio è l’occasione per autorealizzarsi e rischia di diventare un modo per affermare sé stesso. Colui che serviamo, con molto impegno e fatica, diventa il mezzo piuttosto che il fine della nostra azione. Prova ne è il fatto che Marta giunge a comandare a Gesù cosa deve dire, quasi ad esigere che l’ospite obbedisca alle sue indicazioni. La sacralità dell’ospitalità è indicata dall’atteggiamento di Maria, che in silenzio ascolta la Parola di Gesù e si fa discepola. Il servizio autentico, quello fatto per amore, non parte dalla propria volontà, ma dalla ricerca, dalla scoperta e dall’adesione alla volontà di Dio. L’ascolto meditativo della Parola di Dio genera il discernimento che avviene non solo nel segreto della propria coscienza ma anche nell’ambito della comunità che tutta intera si pone in obbedienza alla Parola di Dio. Il servizio di carità trova la sua inesauribile sorgente creativa nell’ascolto della Parola di Dio e senza di essa il nostro è solo attivismo sterile e inefficace che, invece di far conoscere e amare Gesù, produce tensione e lotte tra fratelli. Essi non sono tanto accomunati dal medesimo servizio, ma dall’unico ospite da servire, lo stesso che chiede di essere accolto, ascoltato e amato nei più poveri.

Signore Gesù, ospite discreto della mia anima, stai alla porta del cuore e bussi desiderando di entrare per condividere il pane di lacrime e di gioia. Fa che accogliendoti come Zaccheo o come i discepoli di Emmaus possa offrirti il posto dell’ospite d’onore, il centro della mia vita. Donami la fede che ha ispirato Maria a lasciare tutto e a fermare il tempo per sedere ai tuoi piedi e ascoltare il Maestro. Quando gli affanni e le preoccupazioni della vita si affollano rendendomi nervoso e scontroso e mi sento solo ad affrontare i problemi fa che abbia il coraggio di sostare davanti a Te per parlare cuore a cuore per poi riprendere il filo del discorso nel servizio operoso ai miei fratelli. Insegnami l’arte dell’ascolto della Parola perché impari quella dell’ascolto dei miei fratelli verso cui andare incontro per offrire, non oro e argento, ma la tua Parola che ha trasformato la mia vita facendone un dono.