La fede ci fa membra del Corpo di Cristo e la carità le connette – SANTI SIMONE E GIUDA

La fede ci fa membra del Corpo di Cristo e la carità le connette – SANTI SIMONE E GIUDA

28 Ottobre 2020 0 Di Pasquale Giordano

SANTI SIMONE E GIUDA

Ef 2,19-22   Sal 18  

+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 6,12-19

Ne scelse dodici ai quali diede anche il nome di apostoli.

In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.

Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

La fede ci fa membra del Corpo di Cristo e la carità le connette

La Chiesa oggi, celebrando la festa dei santi Simone e Giuda, ci ricorda che la nostra fede si poggia su quella dei dodici apostoli. L’evangelista Luca rivelandoci il loro nome e, per alcuni di essi, anche il soprannome o l’appartenenza familiare, ci permette di entrare nella loro storia personale e avvertire la stessa emozione provata quando Gesù li ha scelti e chiamati a sé. Infatti, la fede è essenzialmente esperienza di chiamata e risposta, proposta e adesione personale. Il Signore, come per i Dodici, chiama ciascuno di noi per nome e in alcuni casi lo cambia per indicare che il rapporto con Lui, quando è autentico e rimane in piedi nonostante le crisi, ci trasforma intimamente, ci rende donne e uomini nuovi. 

Pur rimanendo con la propria identità, ma disponibili a lasciarsi convertire, chi accoglie la chiamata di Dio accetta una comune missione apostolica che ciascuno interpreta secondo la sua personalità. Ognuno è originale e la vocazione non mortifica le peculiarità proprie ma, al contrario, le esalta, come la luce fa brillare meglio i diversi colori. La comune origine e la medesima missione apostolica si coniugano con l’impegno a comporre in armonia le varie differenze perché esse siano orientate tutte al servizio all’uomo, in particolare a quello infermo e debole. Gesù non ci uniforma in un cliché ma ci conforma a Lui.

La vocazione non deve essere confusa con l’autorealizzazione dei propri progetti ma è un cammino insieme a Gesù nel quale egli gradualmente si fa conoscere e ci fa conoscere il Padre. Più siamo in dialogo con il Maestro più siamo capaci di distinguere la verità, cioè il volto di un Dio che ama follemente gli uomini e vuole nient’altro che il loro bene, dalle rappresentazioni che del Signore portiamo dentro di noi. Esse sono i luoghi comuni e i pregiudizi, anche se li spacciamo per principi, che fortemente risentono delle nostre paure e della poca fede. 

Dire che la fede si poggia su quella degli apostoli significa prendere come modello di vita personale e comunitaria, sia essa la famiglia o un gruppo in cui si milita, la comunità apostolica. Gesù, scegliendoci, ci mette insieme non semplicemente per fare numero, ma perché, uniti a Lui possiamo essere solidali tra noi come le membra di un corpo connessi dalle giunture. La vocazione diventa missione apostolica quando, come discepoli di Cristo, “facciamo rete”: non una recinzione protettiva che separa e che ci farebbe diventare una setta, ma quella che, gettata nel mare del mondo, “pesca”, attrae, riunisce. Se è vero che l’appartenenza a Dio prima che essere una scelta personale è un dono suo, essa si realizza quando, rinunciando a giudicare e selezionare i fratelli da amare, li accogliamo con benevolenza e scegliamo di servirli con tenerezza. 

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!