Amabilità è il titolo onorifico più alto nel regno dei cieli – Santa Chiara

Amabilità è il titolo onorifico più alto nel regno dei cieli – Santa Chiara

11 Agosto 2020 0 Di Pasquale Giordano

Santa Chiara

Ez 2,8-3,4   Sal 118  

+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 18,1-5.10.12-14

Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli.

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». 

Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: 

«In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.

Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. 

Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

Amabilità è il titolo onorifico più alto nel regno dei cieli

«Chi è il più grande nel regno dei cieli?» la risposta non può che essere: Gesù! Infatti, con il gesto simbolico di chiamare a sé un bambino e metterlo al centro, il Maestro vuole significare che Lui è in mezzo agli uomini come quel bimbo. Non c’è nessun profeta più grande di Gesù, non c’è sapiente più grande di Lui, non c’è un’autorità più grande della sua ed è per questo che Egli sta in mezzo a loro come quel bambino. Gesù non si vergogna di identificarsi in quel bambino perché nella sua semplicità ha risposto alla sua chiamata e ha accettato di stare in mezzo agli altri. Nel regno dei cieli Gesù è il modello del discepolo perché «grande» è colui che non osserva da lontano ma si cala nelle situazioni, entra in contatto con la realtà, si coinvolge nella storia, si adatta per stare con gli altri e condividere spazi, tempi, gioie e dolori. 

Un bambino non cerca cose da possedere, ma persone con le quali relazionarsi e stare insieme. Un bambino è mosso dallo spirito della ricerca e dal desiderio di scoprire sempre cose nuove. Non si stanca mai di stupirsi e per farlo s’inventa modi sempre nuovi. Dio è creativo perché si fa piccolo come un bambino e cerca sempre il modo per farsi amici e per farsi amare. Un piccolo non agisce per interesse e non seleziona le persone in base a quanto posseggono. 

La Chiesa, che è il regno di Dio nella storia, è lo spazio creato dalle relazioni d’amore tra le persone ed è il tempo sacrificato (santificato) perché vissuto come occasione per imparare e insegnare, accogliere e dare. Scandaloso è l’atteggiamento di quei discepoli che, ricercando un altro tipo di grandezza diversa da quella indicata da Gesù, sono causa del «disamoramento» dei piccoli dei quali viene mortificato l’entusiasmo, la gioia di vivere e il desiderio di comunicare. Compito di ogni discepolo, nella misura in cui cresce nell’innamoramento a Gesù, è quello di far innamorare anche gli altri di Lui, soprattutto chi, deluso, si è allontanato facendo perdere le tracce di sé e chiudendosi agli altri si è isolato.

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!