Senza dubbio non c’è fede – Mercoledì della III settimana di Avvento – San Giovanni della Croce

Senza dubbio non c’è fede – Mercoledì della III settimana di Avvento – San Giovanni della Croce

13 Dicembre 2022 0 Di Pasquale Giordano

Mercoledì della III settimana di Avvento – San Giovanni della Croce

Is 45,6-8.18.21-25   Sal 84 

 

+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 7,19-23

Riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito.

In quel tempo, Giovanni chiamati due dei suoi discepoli li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».

Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”».

In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

Senza dubbio non c’è fede

Una delle prove della storicità e della veridicità del racconto evangelico è il fatto che non vengono nascosti i lati deboli di personaggi così importanti come Giovanni il Battista. Al contempo, di queste figure, del calibro del profeta o anche degli apostoli, si mette in evidenza che la loro fede è stata un lungo cammino fatto anche di momenti di dubbio. Il Battista insegna cosa sia la franchezza, fondamentale in qualsiasi rapporto che vuole definirsi di fiducia. Quando sorgono dubbi nel proprio cuore essi sono importanti perché si passi dall’innamoramento all’amore, ovvero dall’immaginazione, che è proiezione delle proprie attese sugli altri, alla conoscenza più profonda e vera dell’amato. Non c’è altro modo di rispondere ai dubbi che esponendoli al diretto interessato senza paura. La fede di Giovanni è sostenuta dalla fiducia nella sincerità di Gesù del quale si pone in ascolto. Gesù replica alla domanda con i fatti dei quali tutti sono stati testimoni. Gli eventi di guarigione rivelano la presenza di Dio che si fa vicino all’uomo per curarne le ferite e restituirgli la dignità e la gioia di vivere. La salvezza non è un’idea astratta, un principio disincarnato, un’utopia degli illusi, ma è Dio che agisce nella storia e incide profondamente nella vita degli uomini sanandola in radice. Nella domanda del Battista c’è il dubbio, soprattutto dei poveri, generato dalle ferite dolorose inferte dalle molteplici ingiustizie di cui è pieno il nostro mondo. La Chiesa non può essere indifferente agli interrogativi che lacerano il cuore di chi soffre e che tante volte non sono espressi direttamente ma attraverso provocazioni che potrebbero risultare offensive o fastidiose. C’è sempre, soprattutto nella critica, una domanda di senso, un appello di luce. La pedagogia cristiana si serve dei segni e delle esperienze che coinvolgono i sensi perché la fede non è primariamente una questione di concetti da conoscere ma è un gioco di riconoscimenti in cui la relazione personale si costruisce giorno dopo giorno anche attraverso i dubbi.

Signore Gesù, ti sei fatto voce del dolore e del dubbio dei poveri che gridano a Dio, insegnaci ad ascoltare le domande dei cercatori di verità e di suscitarle in chi vive la propria fede in maniera rassegnata. Donaci la franchezza del Battista e la coerenza, che ti è propria, nel coniugare e armonizzare parola e azione, benedizione e beneficienza. Il tuo Spirito ci aiuti a non trasformare il dubbio in pregiudizio ma a farne un’occasione per progredire nell’esperienza della fede e crescere nella generosa disponibilità a metterci al servizio del vangelo.