Contemplare con gli occhi del Figlio per gioire col cuore del Padre – Martedì I settimana di Avvento

Contemplare con gli occhi del Figlio per gioire col cuore del Padre – Martedì I settimana di Avvento

29 Novembre 2022 0 Di Pasquale Giordano

Martedì I settimana di Avvento

Is 11,1-10   Sal 71 

 

+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,21-24)

Gesù esultò nello Spirito Santo.

In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Contemplare con gli occhi del Figlio per gioire col cuore del Padre

Gli occhi di Gesù vedono oltre la cortina dell’apparenza e del sentito dire, a differenza dei dotti e dei sapienti di questo mondo. Gesù vede Dio come Padre perché il suo punto di vista è quello del figlio e non del servo, più attento al comando che al cuore di chi parla. Un figlio, prima ancora di fare ciò che fa il padre, desidera avere lo stesso spirito del padre, stare con lui per conseguire la pace e la giustizia. Lo Spirito Santo ci apre il cuore per riconoscere la presenza amorevole di Dio nella nostra vita, una prossimità che ci fa vibrare di esultanza come quando due innamorati sono a stretto contatto l’uno con l’altro. Dio ci viene incontro per donarci la ricchezza incontenibile della sua gioia, la sua vita, il suo amore fedele ed eterno, per farci belli ai suoi occhi. Quando riconosciamo il valore di questo dono che ci è dato in Gesù, i nostri occhi si riempiono di felicità, perché non c’è cosa più bella del sentirsi amati, avvolti dal calore dell’abbraccio di chi si prende cura di noi.

La paura genera l’ansia che a sua volta crea tensione e scoraggiamento. La gioia fiorisce nel cuore che preferisce lodare e ringraziare Dio, piuttosto che lamentarsi della fatica che sopporta nel servirLo, quasi a volergli rimproverare il fatto di essere messo alla prova. La gioia può essere facilmente confusa con l’entusiasmo. La differenza si coglie su tempi lunghi in cui matura il senso della fedeltà dell’amore. Un uomo temprato dalle prove vissute aggrappandosi alla mano di Dio riesce a discernere tra un’emozione passeggera e lo stato d’animo generato dalla scelta di affidarsi e consegnarsi al Signore in ogni situazione della vita.

Che la nostra bocca sia sorgente della benedizione di Dio, che i nostri occhi possano riflettere la luce della sua benevolenza, che il tocco delle nostre mani possa comunicare la sua forza perché chi è caduto trovi il coraggio di rialzarsi, chi vede tutto nero riconosca la luce gentile che lo guida, chi è duro di orecchi impari ad ascoltare col cuore. Donaci, Signore, il tuo Spirito Santo, la luce dei tuoi occhi, perché alla tua luce possiamo vedere la luce.

La Parola cambia la vita

Riconosciamo i segni della presenza amorevole di Dio nella nostra vita?

La nostra vita è un riflesso dell’amore di Dio per tutti coloro che incontriamo?

Signore Gesù, i nostri occhi non ti vedono ma il nostro cuore, come quello dei discepoli di Emmaus, arde di gioia quando, ascoltando la tua Parola, ti accogliamo come pane che nutre e trasforma la vita. È la gioia dei bambini pieni di stupore e curiosità davanti ad un dono inaspettato. Fa che sempre possiamo accoglierti nei fratelli e nelle sorelle, soprattutto i più piccoli, con semplicità e spontaneità. Liberaci dalla tristezza del mondo che istiga al rancore, alimenta la diffidenza, avvelena le parole, arma l’aggressività. Insegnaci la dolce melodia della gratitudine e l’arte dello stimarci a vicenda affinché nelle prove della vita possiamo rimanere saldi nella fede, perseveranti nella speranza e operosi nella carità.