Tutti santi – TUTTI I SANTI

Tutti santi – TUTTI I SANTI

1 Novembre 2022 0 Di Pasquale Giordano

TUTTI I SANTI

Ap 7,2-4.9-14   Sal 23   1Gv 3,1-3  

+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 5,1-12

Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

«Beati i poveri in spirito,

perché di essi è il regno dei cieli.

Beati quelli che sono nel pianto,

perché saranno consolati.

Beati i miti,

perché avranno in eredità la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,

perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi,

perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore,

perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace,

perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per la giustizia,

perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Tutti santi

Risuona oggi festoso l’annuncio del Vangelo: Siete Beati! Siete Santi! Non è un’esortazione o un imperativo ma un’affermazione che indica chi siamo agli occhi di Dio. Questo è il nome che Lui ci dà, il sigillo impresso sulla fronte che dice la nostra appartenenza a Dio come suoi figli e non come schiavi. Sì, perché Santo è il nome di Dio e santo è anche il nome di ogni figlio dell’uomo. Oggi, celebrando la festa di tutti i Santi gioiamo perché il Signore ci vuole tutti santi, tutti figli suoi, partecipi della sua vita. Non ci sono condizioni previe per ricevere da Dio il suo amore. Questo è un annuncio di speranza rivolto soprattutto a chi ha smarrito, o rischia di perdere, il senso della vita perché provato dalla sofferenza e indebolito dalle resistenze incontrate nel suo cammino. A volte il peso delle delusioni e dei fallimenti ci fa sentire soli o addirittura abbandonati, condannati e puniti. La parola di Gesù è quella del Figlio di Dio che ha provato su di sé tutte le sofferenze, ha lottato contro la tentazione e la morte vincendole con la forza dello Spirito Santo. La nostra speranza non è nel futuro ma nel presente perché il Risorto, il Santo, è sempre con noi e in mezzo a noi. Egli, spezza ancora il pane con noi, ci nutre con il suo Corpo, ci istruisce con la sua Parola e così ci consacra, ovvero ci rende santi, con il suo Spirito. Santo è chi, pur nelle afflizioni e riconoscendo la sua insufficienza, cerca il volto di Dio per incontrarlo e chiedergli aiuto. Santo è chi, soprattutto nelle tribolazioni causate dalle persecuzioni, sceglie la purezza, la mitezza e la misericordia. Santo è chi, pur rimettendoci di persona, s’impegna per la giustizia e la pace. La speranza dei santi è la consapevolezza di realizzare già nel presente la comunità dei santi che sarà pienamente compiuta nel futuro. Diventare santo significa vivere nell’oggi da risorti con Cristo sconfiggendo in noi stessi, con la forza dello Spirito, il peccato che ci contrappone e la morte che ci divide. La buona battaglia che sostengono i santi si consuma innanzitutto nella propria mente dove si contrappongono lo Spirito dell’amore e quello dell’odio. Da qui la missione del santo nella storia di seminare la cultura del rispetto contro quella del possesso. La sfida sempre attuale è quella di umanizzare il mondo contrastando la cultura del «tutto è dovuto», con la gratitudine, quella del «tutto è lecito» con il “chiedere permesso” e infine la mentalità del «tutto è giustificato» con l’umile richiesta di perdono. La santità, quella dei figli di Dio, passa dunque attraverso tre semplici parole, che sono di Dio e dell’uomo: grazie, permesso, scusa.

Signore Gesù, Figlio di Dio e primogenito di una nuova fraternità, offri in te stesso un modello di uomo beato. Ti fai povero e afflitto esortandoci a confidare nel Signore della vita. Nella tua debolezza riveli a noi la forza dello Spirito che, purificando il cuore, lo rende capace di mitezza e misericordia al fine di contribuire ad edificare la comunità degli uomini sul fondamento della giustizia e della pace. Aiutaci a diventare sempre più conformi alla tua immagine di figlio di Dio nel quale risplende il sigillo d’amore. Fa che cercando il volto del Padre possiamo riconoscerlo in quello di ogni fratello e sorella e, praticando la carità, possiamo riflettere sul nostro viso la beatitudine di quello di Dio tre volte santo e fonte di ogni santità.