Il Vangelo è “fatto” e “contatto” – Venerdì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Il Vangelo è “fatto” e “contatto” – Venerdì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

16 Settembre 2022 0 Di Pasquale Giordano

Venerdì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)- Santi Cornelio e Cipriano

1Cor 15,12-20  

+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 8,1-3

C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni.

In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.

C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Il Vangelo è “fatto” e “contatto”

La missione di Gesù è itinerante perché il Vangelo del regno di Dio possa raggiungere capillarmente ogni angolo della terra. Infatti, Dio vuole farsi prossimo ad ogni uomo e perciò Lui stesso si mette in cammino per cercarlo e donargli la luce e la forza del suo amore. Il Vangelo prima che essere un libro è un evento: la creazione per mezzo dello Spirito. Sì, perché dove c’è lo Spirito di Dio, c’è vita. Il Vangelo è l’amore di Dio che diventa storia concreta che tocca e trasforma l’esistenza dell’uomo. Narrarla permette di renderla contemporanea ad ogni uomo. Non si evangelizza solo a parole ma con la testimonianza data attraverso le opere di misericordia perché il Vangelo è innanzitutto fatto e contatto.

L’evangelizzazione è opera di Dio e dell’uomo, meglio diremmo, è la missione che Gesù condivide con la Chiesa. Il Vangelo si diffonde non per iniziativa di singoli che agiscono in ordine sparso, ma grazie all’azione di un’intera comunità che si riunisce attorno a Gesù, da Lui apprende l’arte dell’amore fraterno e lo stile del servizio.

La Chiesa è una comunità di uomini e donne, fratelli e sorelle, che, evangelizzando con la loro specifica identità, esercitano la paternità e la maternità ispirandosi all’esperienza che fanno con Gesù. Stando con Lui, i discepoli e le discepole di Cristo, vincono la naturale tendenza alla sedentarietà e ad occupare posti, magari prima degli altri, per timore di essere tagliati fuori. La logica che muove Gesù e i suoi seguaci è quella dettata dal cuore inquieto per la passione e lo zelo della missione. I Dodici, con il loro essere a fondamento della Chiesa, rappresentano la fedeltà al Vangelo di Gesù con i suoi principi non negoziabili. Le donne, la prima delle quali è la Maddalena, guarita molto probabilmente da una forte depressione che la rendeva schiava della paura e dei sensi di colpa, rappresentano la parte materna della Chiesa, quella che sa coniugare attaccamento alla tradizione e adattamento personalizzato alle situazioni concrete perché nessuno sia escluso dall’esperienza di sentirsi amato da Dio.

Signore Gesù, evangelizzatore del Regno di Dio la cui parola libera e sana, rendi il mio cuore aperto all’ascolto della Parola e docile alla sua forza educativa perché essa non è parola di uomini ma di Dio, viva ed efficace. Tu mi chiami a seguirti per imitarti nel servizio offerto alla parola e agli uomini. Fa che la mia sequela sia come quella dei Dodici e delle donne che partecipavano alla tua missione e ti servivano con generosità. Che io possa essere tuo fedele discepolo che cammina insieme ai fratelli seguendo le tue orme e vada loro incontro per annunciare con la vita il Vangelo della gioia. Donami l’umiltà nel servizio che ha alimentato la speranza delle donne nel loro pellegrinaggio della fede fino alla croce e le ha rese prime testimoni della risurrezione.