La Croce traccia le coordinate della Carità – Venerdì della XX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

La Croce traccia le coordinate della Carità – Venerdì della XX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

19 Agosto 2022 0 Di Pasquale Giordano

Venerdì della XX settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari) – San Bernardo

+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 22,34-40

Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».

Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

La Croce traccia le coordinate della Carità

La domanda del dottore della Legge offre a Gesù l’opportunità di esprimere il cuore della sua fede e la ragione ultima della sua missione. Ciò che lo spinge ad agire e a parlare, esponendosi così tanto da attirare l’attenzione della gente e suscitare la preoccupazione delle autorità, è il comandamento dell’amore che ha due risvolti, come le facce di una moneta. Nella croce la Legge viene compendiata nel comandamento dell’amore che in essa a sua volta trova la più alta forma espressiva. La croce, infatti, disegna le coordinate entro cui Gesù spende la sua vita. Come i bracci della croce, così l’amore a Dio e all’uomo non possono essere divisi. Non si può amare il Signore senza prendersi cura del prossimo e non è possibile avere attenzione ai fratelli prescindendo dal rapporto con Dio. L’impegno sociale nel mondo non è fine a sé stesso ma è originato dalla vocazione che nasce dal cuore di Dio e ha come prospettiva la costruzione del regno dei Cieli. La logica della croce educa ad un sano equilibrio psichico e spirituale perché, coniugando l’amore a Dio con quello fraterno, fa della carità il dono più bello che l’uomo possa ricevere e la ragione ultima di ogni servizio offerto ai fratelli.

Signore Gesù, che sulla croce hai dato compimento alla Legge perché in Te hai coniugato l’amore a Dio e al prossimo, insegnami a non disgiungere mai la dimensione spirituale e sociale della fede. Donami il tuo Spirito perché l’offerta della mia vita posta sull’altare sia accompagnata dalla tenera amorevolezza con la quale mi prendo cura dei miei fratelli.