Scrivi umiltà e leggi umanità – Sabato della XV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Scrivi umiltà e leggi umanità – Sabato della XV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

15 Luglio 2022 0 Di Pasquale Giordano

Scrivi umiltà e leggi umanità – Sabato della XV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Mi 2,1-5   Sal 9   

+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 12,14-21

Impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto.  

In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:

«Ecco il mio servo, che io ho scelto;

il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.

Porrò il mio spirito sopra di lui

e annuncerà alle nazioni la giustizia.

Non contesterà né griderà

né si udrà nelle piazze la sua voce.

Non spezzerà una canna già incrinata,

non spegnerà una fiamma smorta,

finché non abbia fatto trionfare la giustizia;

nel suo nome spereranno le nazioni».

Scrivi umiltà e leggi umanità

Da una parte i farisei si appartano per riunirsi e decidere come far morire Gesù, dall’atra ci sono quelli che lo seguono e che vengono guariti. Gesù né scende a compromessi, né tanto meno rimane a contestare e a lottare contro i suoi detrattori, ma si allontana per continuare la missione che il Padre gli ha affidato. Chiunque lo segue sperimenta la potenza della guarigione operata da Dio. I farisei, accecati dall’invidia non hanno compreso che, opponendosi a Gesù, non hanno cercato di fermare solo un folle rivoluzionario, ma hanno rifiutato il servo di Dio attraverso cui il Signore opera la salvezza. Essi, immaginando Dio secondo categorie proprie dei regni mondani, ma estranei al suo cuore, hanno rimosso dalla loro memoria quelle pagine della Scrittura, in particolare quelle profetiche, nelle quali il Signore prometteva l’invio del Messia la cui caratteristica principale sarebbe stata l’umiltà. 

L’umiltà non è un titolo da vantare ma è come il profumo la cui fragranza puoi gustare ma di cui non puoi descrivere a parole le sue proprietà se non narrare gli effetti che produce in chi ne sente l’odore. L’umiltà è il profumo dello Spirito Santo con il quale Dio unge colui che sceglie per fargli portare nel mondo la giustizia e la pace. L’umile lo riconosci non perché si confonde con la massa ma perché brilla nella notte degli affetti e della ragione. Proprio come Gesù che nelle tenebre della cattiveria splende di quella luce che può venire solamente dal Cielo. L’umile lo riconosci perché la sua voce non sovrasta quella degli altri ma è capace d’imporsi per la verità della quale si fa ministra. L’umile lo riconosci perché non alimenta la critica sterile che nella foga distrugge quello che incontra sul suo cammino e spegne ogni speranza di rinnovamento, al contrario, egli indica una via sulla quale lui stesso si fa compagno per uscire insieme dalle crisi. 

L’umile non è un modello facile da imitare perché nel suo cammino non incontra apprezzamenti e successi, tuttavia, la scelta di consacrarsi a Dio, è l’unica capace di vincere ogni resistenza alla vita, persino quella della morte. 

Signore Gesù, scelto dal Padre e consacrato con il crisma dell’umiltà dallo Spirito, fa che seguendoti sulla via del servizio possa sperimentare la potenza della Grazia che guarisce dal peccato dell’invidia, della gelosia, dell’orgoglio che uccide. La gioia d’incontrarti e di essere sanato dal tuo perdono non sia affidata solo alle parole ma si effonda come profumo della Carità attraverso gesti di umanità e tenerezza.