Il potere sanante del perdono – Giovedì della XIII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Il potere sanante del perdono – Giovedì della XIII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

30 Giugno 2022 0 Di Pasquale Giordano

Giovedì della XIII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Am 7,10-17   Sal 18  

+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 9,1-8

Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». 

Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. 

Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

Il potere sanante del perdono

Le parole sono come canali, esse possono comunicare un potenziale distruttivo o trasmettere un potere che guarisce. Tutto dipende dal pensiero che le genera. Quello degli scribi è un pensiero giudicante che nasce da un cuore malato di orgoglio. Gesù è venuto non a condannare ma a sanare dal peccato che vizia di malvagità dapprima la mente e poi la bocca e le mani. La fede e il peccato possono coesistere nella persona, come nel paralitico erano presenti la condizione d’infermità, che lo costringeva alla paralisi, e la fiducia di essere sanato. Gesù, che vede il cuore, coglie in quello del paralitico e dei suoi amici la fiducia di essere salvati da lui. Il perdono dei peccati non è l’effetto di una qualche formula segreta che possiede solamente Dio, ma è il modo ordinario con il quale Dio ama l’uomo. Tale potere, ovvero lo stile di vita e di amore, Egli nel momento in cui lo esercita contestualmente lo condivide con gli uomini. L’indicativo, con il quale si rivela l’azione di Dio, genera l’imperativo mediante il quale l’uomo partecipa al suo potere vitale. L’uomo non è perdonato perché mette in pratica i comandamenti ma al, contrario, può osservare i comandamenti perché è perdonato. Chi si lascia amare da Dio, perché crede nel suo amore che perdona e guarisce, viene sanato e diventa capace di quella libertà che solo la Grazia di Dio può conferire. Non c’è altro potere che quello di amare e dare la vita. Tale dinamismo, che nasce dal cuore di Dio, Gesù, mediante lo Spirito Santo che agisce nei sacramenti, lo partecipa agli uomini. Quanto sarebbe bello che dopo ogni celebrazione dei sacramenti anche noi potessimo ringraziare Dio per il potere dell’amore che mette nel cuore e nelle nostre mani invece di lasciarci distrarre da altri pensieri che nulla hanno a che fare con il dono ricevuto e con la responsabilità personale che da esso deriva.

Signore Gesù, messaggero della Parola di Dio che perdona e dà la vita, tu sai cogliere la supplica della fede anche quando essa non riesce ad articolare una preghiera. Attirami a Te perché mi basti stare alla tua presenza anche se giaccio sul letto del dolore bloccato dalla paura e dallo sconforto per la colpa che il giudizio degli uomini fanno pesare sul cuore. Con il tuo perdono liberami dagli scrupoli e dai pensieri malvagi e ridonami la capacità di amare anche nelle condizioni limitate in cui mi trovo. Rendimi partecipe del tuo potere di perdonare e muto nel giudicare, generoso nell’aiutare e creativo nell’amare.