Ogni idea perché sia vera deve avere un corpo – Martedì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Ogni idea perché sia vera deve avere un corpo – Martedì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

21 Giugno 2022 0 Di Pasquale Giordano

Martedì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

Gn 13,2.5-18   Sal 14  

+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 7,6.12-14

Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 

«Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.

Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.

Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».

Ogni idea perché sia vera deve avere un corpo

Quando si ama c’è una domanda che non può essere mai elusa: «Cosa è bene che faccia?». Questo interrogativo inaugura il sano discernimento necessario prima di prendere delle decisioni e di metterle in pratica. Infatti, non dobbiamo fidarci molto del nostro intuito che facilmente può essere frainteso con la voce dell’orgoglio. Gesù indica nella porta stretta da attraversare il processo di discernimento grazie al quale le intenzioni iniziali possono realizzarsi dopo essere state vagliate dal ragionamento. Esso poi a sua volta si deve ispirare al principio enunciato da Gesù secondo il quale il bene da fare si individua a partire dai bisogni reali e non dagli ideali. 

Vana sarebbe una fede fervorosa ma disincarnata perché ai tanti sforzi farebbero seguito molte delusioni ed esse hanno la forza di far morire gli entusiasmi. La fede non può essere un fuoco di paglia che si accende e divampa in breve tempo ma subito si consuma e si spegne. Al contrario essa assomiglia alla fiamma di una candela che, sebbene flebile, consente di fare piccoli passi ma nella giusta direzione per uscire dal buio. Dunque, è espresso un chiaro no all’attivismo fine a sé stesso che ha solo la parvenza di servizio ma che in realtà è una forma malcelata di orgoglio. 

Gesù ci mette in guardia dal pericolo di lasciarci prendere dalla paura incontrando resistenze e ostacoli nella missione. Anche quando ci ritroviamo soli, e molti di quelli che si dichiaravano amici ci voltano le spalle, dobbiamo ricordare di seguire la voce della coscienza che, educata al discernimento dall’ascolto della Parola di Dio, indica sempre la via giusta anche se appare ai nostri occhi in salita e deserta. La via giusta non è necessariamente quella affollata e il consenso della maggioranza non può essere un criterio di verità. La nostra consolazione e la certa speranza consistono nell’incontro con Cristo che ha percorso da solo la via della croce aiutato solo dal Cireneo e giudicato dai più. Solo la via della Croce, benché stretta e angusta, conduce alla vita vera.  

Signore Gesù, diventando uomo ti sei unito ad ognuno di noi per condividere in tutto la nostra condizione, eccetto il peccato. Così hai mostrato che Dio non è una semplice idea ma una realtà talmente concreta da diventare persona con carne e sangue. Aiutami a rendere altrettanto concreta la mia fede facendo del bene, non secondo il mio giudizio o inseguendo le mode filantropiche del momento, ma ispirato dalla tua Parola che, passo dopo passo, mi guida nelle mie scelte quotidiane a compiere la volontà di Dio. Il senso della solitudine non mi inganni perché, incontrando Te nella carne del debole, in essa possa ritrovare la ragione dell’amore anche di quello che costa tante rinunce.