I piccoli sacrifici quotidiani educano al grande dono della vita – Sabato IX settimana del Tempo ordinario – San Bonifacio

I piccoli sacrifici quotidiani educano al grande dono della vita – Sabato IX settimana del Tempo ordinario – San Bonifacio

5 Giugno 2021 0 Di Pasquale Giordano

Sabato IX settimana del Tempo ordinario – San Bonifacio

Tb 12,1.5-15.20   Tb 13  

+ Dal Vangelo secondo Marco Mc 12,38-44

Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».

Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. 

Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

I piccoli sacrifici quotidiani educano al grande dono della vita

Stigmatizzando l’atteggiamento di alcuni scribi, Gesù sembra dire alla folla che si può imparare anche per contrasto. In altri termini, non bisogna fermarsi all’apparenza: Dio può essere assente anche dalle chiese se esse sono «dominate» da persone praticanti ma non credenti nei fatti. Infatti, non basta conoscere tutte le preghiere a memoria o essere ferventi praticanti per rendere visibile il volto di Dio. Al contrario, potremmo anche ostentare una fede fatta di lunghe preghiere ma mostrare il grande vuoto di Dio nella nostra vita causato dall’orgoglio e dalla vana gloria. Ben inteso, Gesù non condanna la generosità dei ricchi né coloro che pregano, ma vuole educare i suoi discepoli ad una vita di fede che punta a qualificare la sostanza e non si accontenta di salvare l’apparenza. L’amore è il metro di misura della fede. La donna povera ne è un esempio perché nel suo gesto, che corre il rischio di passare sotto silenzio, si riflette nientemeno che l’amore stesso di Dio. Infatti, anche Gesù sulla croce, ha dato tutto quello che aveva, tutto quello che aveva per vivere. La donna povera probabilmente ha rinunciato a mangiare per fare la sua offerta a Dio. Il suo gesto insegna che l’amore diviene tanto più puro e gratuito quanto più ci esercitiamo nella rinuncia. Piccole rinunce, fatte per amore ai fratelli che vogliamo bene, ci abituano alla grande rinuncia, quella con la quale respingiamo con decisione gli assalti del male. La povera vedova è indicata come modello del cristiano che vive la sua fede fatta di piccoli sacrifici quotidiani ma che hanno la forza di irrobustire la sua volontà e lo preparano a scelte di amore più grande come il perdonare chi lo tradisce.

Signore Gesù, che indichi la vedova povera come modello di credente che ama dando tutto ciò che ha per vivere, donami il tuo Spirito che converta il mio cuore per renderlo conforme al tuo. La tua sapienza mi educhi alla virtù della rinuncia perché riesca a vivere il valore della solidarietà e praticare la vera carità. Insegnami a pregare non moltiplicando le parole o le devozioni ma togliendo dal cuore tutto ciò che impedisce di accoglierti e di lasciarmi fare compagnia da Te.