Le chiavi del Paradiso – Sabato della XXXI settimana del Tempo Ordinario

Le chiavi del Paradiso – Sabato della XXXI settimana del Tempo Ordinario

7 Novembre 2020 0 Di Pasquale Giordano

Sabato della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Fil 4,10-19   Sal 111   

+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 16,9-15

Se non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera?

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.

Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?

Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».

I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».

Le chiavi del Paradiso

San Lorenzo, in quanto diacono della chiesa di Roma, si occupava dei poveri. Le autorità, pensando che avesse delle ricchezze da distribuire ai miseri, gli intimarono di dare loro quanto possedeva. San Lorenzo si presentò con un folto gruppo di poveri e disgraziati indicando in loro la ricchezza della chiesa. Chi serve Dio considera preziosi i poveri perché Gesù si è fatto povero per arricchire noi della sua misericordia. Come Cristo, anche i santi sono fedeli a coloro che il mondo non considera perché non hanno peso né suscitano interesse. Proprio perché perseveranti nell’amore ai poveri diventano affidabili nell’amministrare l’enorme ricchezza della misericordia di Dio. In questa terra viviamo la santità prendendoci cura dei piccoli, dei peccatori, dei miseri, di quelli che sono ridotti alla miseria morale. Gesù ci chiede di avere attenzione a loro con la stessa precisione con la quale curiamo gli interessi materiali e di preoccuparci del loro bene nella stessa maniera con la quale stiamo attenti ai particolari del nostro modo di apparire davanti agli altri. In questo modo i nostri amici saranno gli stessi di Dio i quali saranno pronti a ricambiare lo stesso trattamento che noi abbiamo riservato a loro. 

Amare e servire i poveri significa dare loro la chiave del paradiso perché quando arriverà il momento di lasciare la nostra tenda essi ci spalanchino le porte delle dimore eterne.

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!