La lotta interiore tra il potere della gioia e la forza della paura – Sabato della XXVI settimana del Tempo Ordinario

La lotta interiore tra il potere della gioia e la forza della paura – Sabato della XXVI settimana del Tempo Ordinario

3 Ottobre 2020 0 Di Pasquale Giordano

Sabato della XXVI settimana del Tempo Ordinario(Anno pari)

Gb 42,1-3.5-6.12-16   Sal 118  

+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 10,17-24

Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.

In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». 

Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

La lotta interiore tra il potere della gioia e la forza della paura

Gli occhi dei discepoli brillano di entusiasmo raccontando il successo della loro missione. Essi hanno ricevuto il potere di dominare le forze del male e neutralizzarle. Nella missione s’ingaggia una lotta interiore, come dice il libro del Siracide: «Figlio, quando ti accingi a servire il Signore, preparati alla tentazione» (Sir 2,1). Il Maligno oppone una forte resistenza alla missione dei discepoli perché è strenuo avversario del Signore e della sua opera di salvezza. Al contrario di Dio, lui vuole la morte del peccatore. Gesù invita a non aver paura della reazione violenta di Satana che, quanto più è sottomesso, tanto più è rumoroso e aggressivo come una folgore che cade dal cielo.

La paura genera l’ansia che a sua volta crea tensione e scoraggiamento. La gioia fiorisce nel cuore che preferisce lodare e ringraziare Dio, piuttosto che lamentarsi della fatica che sopporta nel servirLo, quasi a volergli rimproverare il fatto di essere messo alla prova. La gioia può essere facilmente confusa con l’entusiasmo. La differenza si coglie su tempi lunghi in cui matura il senso della fedeltà dell’amore. Un uomo temprato dalle prove vissute aggrappandosi alla mano di Dio riesce a discernere tra un’emozione passeggera e lo stato d’animo generato dalla scelta di affidarsi e consegnarsi al Signore in ogni situazione della vita. 

Gioiosi sono quegli uomini che, mantenendo lo sguardo fisso su Gesù, come Lui rivolge i suoi verso il Padre, trovano in lui la luce per riconoscere le trappole del demonio e la forza per superarle. 

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!