La verità è coerenza tra fede professata e carità praticata – Sant’Antonio di Padova

La verità è coerenza tra fede professata e carità praticata – Sant’Antonio di Padova

13 Giugno 2020 0 Di Pasquale Giordano

Sant’Antonio di Padova

1Re 19,19-21   Sal 15   

+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,33-37)

Io vi dico: non giurate affatto.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 

«Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”; “No, no”; il di più viene dal Maligno».

La verità è coerenza tra fede professata e carità praticata

Il tema del giuramento chiama in causa la verità intesa sia come oggetto di un impegno personale sia come testimonianza di essa davanti agli altri. La verità non è la visione individuale delle cose, un punto di vista o peggio ancora un’opinione, ma è qualcosa realizzato il quale si diventa persone autentiche. La verità si pratica prima di proclamarla e se non c’è consequenzialità tra la proclamazione e la predicazione si è falsi. Quando c’è coerenza tra ciò che si vive e quello che si dice allora si testimonia la verità davanti agli altri, cioè la si indica come un punto di riferimento a cui tutti tendono. La verità, che nel linguaggio biblico è ciò che è a fondamento di tutto, è l’amore di Dio, meglio diremmo Dio amore. Egli è la verità perché è trasparente e coerente. 

Dio mette in gioco sé stesso nel rapporto con l’uomo e conferma la sua parola con azioni che ne rivelano l’affidabilità, la fedeltà e la coerenza. 

Così deve avvenire per l’uomo che è chiamato a far seguire ai proclami a parole scelte conseguenti e fatti coerenti che ne confermano la verità. 

Fare la verità significa confermare con la vita il sì a Dio e il no al peccato. Infatti, non si possono servire due padroni, dice Gesù. La professione di fede fatta a parole deve trovare riscontro nella vita in cui ogni giorno siamo chiamati a fare la scelta di adesione a Dio e rigetto del peccato.

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!