Maria Maddalena, la discepola ritrovata

Maria Maddalena, la discepola ritrovata

23 Aprile 2019 Off Di Pasquale Giordano

Maria Maddalena, la discepola ritrovata – Martedì fra l’Ottava di Pasqua

At 2,36-41   Sal 32  

+ Dal Vangelo secondo Giovanni(Gv 20,11-18)

Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.

 

In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».

Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».

Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Maria Maddalena, dopo l’annuncio della scoperta della tomba vuota agli apostoli, era ritornata al sepolcro e lì sfogava nel pianto la sua disperazione per il fatto di non sapere dov’era il corpo di Gesù. Ad una prima lettura pare strano che la donna non si meravigli di trovare due angeli seduti agli estremi della pietra sulla quale era stato deposto il cadavere di Gesù. Le figure angeliche richiamano i due serafini che sormontavano il coperchio dell’Arca dell’Alleanza, segno della presenza di Dio in mezzo al suo popolo. Maria Maddalena, che rappresenta la Chiesa, il nuovo Israele, vive il dramma della morte di Gesù e il trauma della perdita del suo corpo come quello del popolo eletto quando, nella distruzione del tempio di Salomone, fu persa l’Arca. L’amore per Gesù aiuta la Maddalena a gestire la sua tristezza. Il dolore del lutto non si traduce in immobilismo, ma la spinge a cercare l’amato. Non serve fissarsi sulla tomba, non fa bene guardare sempre il negativo, i fallimenti, i limiti, le macerie dei sogni infranti, bisogna distogliere lo sguardo da ciò che rischia di farci inabissare nello sconforto, nella sfiducia e in una piagnisteo infinito. La fede di Maria Maddalena è ancora immatura perché si concentra nella ricerca del responsabile del furto. È quello che accade a ciascuno quando davanti ad una ingiustizia ricerchiamo innanzitutto il colpevole. C’è ancora un altro elemento che denota la necessità di purificare il nostro amore. Crediamo di ritrovare la pace riprendendoci quello che altri ci hanno sottratto o che crediamo di aver perso, ma che in realtà è di fronte a noi ma in un altro modo, diverso dalle nostre attese oppure è presente diversamente da come vorremmo o immaginiamo. La fede è sì ricerca dell’amato, ma non semplicemente recuperando ciò che sembra perduto, quanto piuttosto riconoscendo il modo nuovo con cui egli è presente.

Chiamandola per nome, Gesù si fa riconoscere da Maria e le restituisce la gioia di dirsi sua discepola. Il Maestro, che aveva mandato Marta di Betania a chiamare la sorella perché uscisse dalla casa del lutto e che aveva fatto uscire Lazzaro dalla tomba chiamandolo per nome, ora pronuncia quello di Maria perché ella faccia un passo oltre il suo dolore, risorga dalla sua tristezza, lasci cadere l’abito del lutto. Ecco la Pasqua di Maria Maddalena che passa dal labirinto infernale nel quale si era persa nel vano tentativo di recuperare l’Amato che credeva perduto, alla gioia paradisiaca della sposa che va incontro al suo sposo attirata dalla sua voce. Tale è anche l’esperienza della fede di ogni discepolo di Cristo che non può attardarsi a cercare risposte di domande inutili, ma dall’incontro con il Risorto parte con gioia per evangelizzare i suoi fratelli e confermarli nella speranza che Gesù è vivo e ci precede nel passaggio da questo mondo al Padre suo e Padre nostro.

 

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!