Il martirio è il natale quotidiano – SANTO STEFANO

Il martirio è il natale quotidiano – SANTO STEFANO

26 Dicembre 2018 Off Di Pasquale Giordano

Il martirio è il natale quotidiano – SANTO STEFANO

At 6,8-12;7,54-60   Sal 30

+ Dal Vangelo secondo Matteo(Mt 10,17-22)

Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:

«Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.

Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.

Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».

 

Dopo aver celebrato la nascita di Gesù sulla terra, oggi la Chiesa celebra il giorno natalizio di S. Stefano, il giorno in cui è nato al Cielo da martire, cioè da testimone di Cristo. Martire è colui che rende testimonianza a Cristo Signore dando la vita, con Cristo e come Cristo, per il Signore. La testimonianza cristiana non significa fare genericamente del bene, infatti la si potrebbe confondere facilmente con la filantropia. La caratteristica della testimonianza cristiana, il martirio, è la perseveranza della scelta di donare la propria vita a Dio Padre per mezzo di Gesù soprattutto quando si è rifiutati, aggrediti, giudicati, condannati, umiliati, calunniati da coloro a cui si sta facendo del bene. Il male che si riceve è uno strumento del maligno per farci desistere dall’amare Dio e i fratelli. Nel momento in cui siamo feriti dall’ingratitudine e dalla grettezza egoistica di coloro con i quali siamo legati anche da vincoli affettivi, non lasciamoci trascinare nella spirale del risentimento e della violenza ma, come Stefano (At 7, 59-60), permettiamo allo Spirito di Dio di parlare in noi affinché il dolore sia offerto per mezzo di Gesù al Padre per il perdono dei fratelli. È natale per il cristiano ogni volta che ha l’occasione di vivere la testimonianza cristiana, ovvero perseverare nell’amore fino alla fine, fino al compimento del vero bene comune che è la comunione fraterna in Dio.

 

Signore Gesù, sorgente inesauribile di amore, sai quanto sono precari gli equilibri dei nostri rapporti e spesso le relazioni tra fratelli sono conflittuali perché hanno il sopravvento i pensieri di avidità egoistica e materiale che pongono in competizione. Donaci il tuo Santo Spirito perché sgorga dal cuore e affiori sulle labbra la preghiera come offerta del dolore innocente al Padre, affinché s’inverta il senso di marcia dei pensieri, delle azioni e delle parole: non più l’uno contro l’altro, ma l’uno verso e per l’altro.

 

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!