Dio non vuole che i piccoli si perdano – Martedì della II settimana di Avvento

Dio non vuole che i piccoli si perdano – Martedì della II settimana di Avvento

10 Dicembre 2018 Off Di Pasquale Giordano

Dio non vuole che i piccoli si perdanoMartedì della II settimana di Avvento

Is 40,1-11   Sal 95

+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 18,12-14)

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?

In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.

Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

Il capitolo 18 del vangelo secondo Matteo si apre con una domanda che introduce l’argomento della identità della Chiesa, intesa come comunità dei discepoli di Gesù: chi è il più grande? Cioè chi è il discepolo modello? Gesù mette al centro del gruppo un bambino indicandolo come il modello a cui ispirarsi. Gesù stesso si è fatto piccolo. La piccolezza che viene presa a modello è quella di chi, cosciente non essere un individuo autosufficiente, ricerca la relazione di aiuto. Chi accoglie questa istanza dell’uomo lo riconosce come il piccolo di cui prendersi cura, e così facendo accoglie Gesù stesso. Al contrario è il più disgraziato degli uomini colui che impedisce anche solo ad uno di questi piccoli di incontrare la benevolenza del Padre che vuole che nessuno si perda. Gesù è l’immagine del Padre celeste che ha cura di ciascuna delle sue creature, in modo speciale per quella che si allontana e, trovandosi da sola, va incontro a morte certa. La gioia del Padre è tale quando ha con se i propri figli, quando sono in comunione con lui; il suo amore non cessa per quei figli che si allontanano, ma si fa ricerca perché la sua gioia sia ancora più piena nel ritrovarli e salvarli.

 

Signore Gesù, il pastore grande, ti sei fatto agnello perché noi, pecorelle del tuo gregge potessimo diventare buoni pastori gli uni per gli altri, soprattutto nel servizio del recupero e reinserimento della sorella o del fratello perduto. Donami la tua umile fiducia perché mi rivolga al Padre sempre come figlio piccolo bisognoso del suo aiuto. Illumina la mia mente perché possa trovare il modo di raggiungere chi si è allontanato aprendogli il cuore per mostrargli la misericordia, il vero volto di Dio. La tua infinita carità per gli smarriti di cuore possa spingermi fuori gli steccati delle mie comodità e i muri delle mie ragioni autoreferenziali e sentire l’inquietudine del tuo cuore fin quando anche l’ultimo dei tuoi figli sarà rientrato a casa.

 

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!